Weekly Playlist N.33 (2021)

 

Sarà anche banale dirlo, ma poche cose sono soddisfacenti quanto quel venticello fresco che inizia a soffiare verso fine agosto, anticipando i mesi autunnali e strappandoci via dalla vacuità estiva. Si tratta di un momento che si ripete ogni anno, eppure continua ad ammaliarci quanto l’odore del primo acquazzone dopo oltre tre mesi di secca oltre a spingerci ad iniziare a tirare le primissime somme sulla presente annata tracciando magari un paragone con quelle immediatamente precedenti.
In attesa quindi di vedere come si evolverà il 2021 in quello che di norma è il periodo decisivo nel nostro genere preferito, Pagan Storm Webzine ha recuperato dal biennio ’19 – ’20 un paio di nomi giovani con debutti ancora troppo poco calcolati in giro, e li ha messi in apertura giusto per far calare ulteriormente il mercurio nei vostri termometri e nelle vene di chi tra voi, come noi, si è vaccinato: trainati dagli ottimi risultati ottenuti dai cugini Hinsides solo un mesetto fa, sono gli svedesi terribili Ultra Silvam ad accoglierci oggi sulle note di “Wings Of Burial” ricordandoci che babbei probabilmente fummo a non dare in diretta il giusto risalto alla pubblicazione di The Spearwound Salvation”, papabile capostipite dell’ondata crunchy marchiata Shadow Records. Dei finnici Faustian Pact avevamo invece parlato già un po’ di più, ma sono comunque state prediche ai sordi visto il costernante silenzio attorno ad Outojen Tornien Varjoissa” interrotto soltanto dalle casse che si appretano a mandare “Saastainen Valo Lintutornissa” senza troppo curarsi dei limiti di volume e fascino imposti dall’Unione Europea.
Dopo un album contemporaneo fieramente legato alla tradizione, il machiavellico running order ci sbalotta indietro di venticinque anni verso un’opera che ciononostante pare venuta fuori ieri o anche oggi, ed il cui anniversario non è stato coperto da Darkest Past solamente per motivi di tempistiche: il tour celebrativo sarà anche stato rimandato di un intero anno, ma per fortuna basta il buon udito (e neanche il CD, che come sempre consigliamo di acquistare) per godersi Passage” degli elvetici Samael, magistrale raccolta di perle quali la “Chosen Race” che nessuna luce accecante sparata in faccia al pubblico potrà migliorare ulteriormente. Non c’è tuttavia solo l’allunaggio dei fratelloni Locher tra gli eventi storici avvenuti il 19 agosto 1996, poiché è in quello stesso giorno (ma rigorosamente dopo il tramonto) che viene scoperchiata una volta per tutte la bara dei Cradle Of Filth, il cui talento una volta scatenato genera il trionfale Dusk… And Her Embrace” e la suprema “Funeral In Carpathia”, altro brano al quale il concetto di invecchiamento è del tutto sconosciuto.
Una volta ripassati i fondamentali di ieri e di oggi arriva come solito il turno delle breaking news, oggi quantitativamente un pochino meno rispetto alla scorsa volta ma succulente abbastanza da essere annotate nei vostri calendari, ci giuriamo, a cominciare da due interessanti arrivi ai primi di ottobre: la malinconia cascadica degli statunitensi Alda ci accompagna per tutta la durata di “Stonebreaker”, lussuoso biglietto da visita in vista del rilascio l’8 del nuovo A Distant Fire”, mentre invece il 15 sarà la volta degli italianissimi Orgrel e del loro debut Red Dragon’s Invocation”, anticipato dalla ficcante chitarra storta alla mediterranea di “Burning Ruins”. Il proverbiale carico da 11 però ce l’hanno messo i norvegesi, dal momento che oltre alle indiscrezioni a tema Dødheimsgard ora abbiamo pure nome, data e preview dell’esordio su formato esteso dei parenti Dold Vorde Ens Navn. In uscita il 12 novembre Mørkere” promette tanto (basti recuperare il bel mini del 2019) e ha già cominciato a mantenere, come saprà chi non si è fatto sfuggire l’andamento trasognato e le melodie impeccabili messe in mostra dalla magnifica “Løngnens Abstinenser”. Reggere certi livelli per tutta la durata di una playlist non è certo facile, ma c’è tempo ancora per segnalare lo sforzo conclusivo dell’ora defunto monicker francese Caverne, che mette in musica il proprio funerale nel lavoro edito in luglio La Fin De Tous Les Chants” dal quale ci sentiamo il primo canto “La Proie Pour L’Ombre”, oppure per esaltarsi alla conferma dell’imminente (19 novembre) Noktvrn” dei teutonici Der Weg Einer Freiheit, alquanto attesi se consideriamo il botto registrato a suo tempo da Finisterre” e da tracce come la seconda delle due “Skepsis” che ora o tra poco vi starà friggendo il sistema stereo; ed infine c’è tempo anche per tenere vivo il ricordo degli eterni Dråpsnatt, gruppo la cui discografia dovrebbe essere ripassata periodicamente da qualsiasi appassionato degno di stima, e che stavolta onoriamo in modo singolare prelevando da Skelepht” l’intermezzo “Échec” e mettendolo in coda ai parimenti splendidi pezzi inclusi nella puntata odierna.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Ultra Silvam“Wings Of Burial” (from The Spearwound Salvation”, Shadow Records 2019)

2. Faustian Pact“Saastainen Valo Lintutornissa” (from Outojen Tornien Varjoissa”, Werewolf Records 2020)

3. Samael“Chosen Race” (from Passage”, Century Media Records 1996)

4. Alda“Stonebreaker” (from A Distant Fire”, Eisenwald Tonschmiede 2021)

5. Dold Vorde Ens Navn“Løngnens Abstinenser” (from Mørkere”, Lupus Lounge Records 2021)

6. Caverne“Premier Chant: La Proie Pour L’Ombre” (from La Fin De Tous Les Chants”, Résilience Records 2021)

7. Cradle Of Filth“Funeral In Carpathia” (from Dusk… And Her Embrace”, Music For Nations 1996)

8. Orgrel“Burning Ruins” (from Red Dragon’s Invocation”, Iron Bonehead Productions 2021)

9. Der Weg Einer Freiheit“Skepsis II” (from Finisterre”, Season Of Mist Records 2017)

10. Dråpsnatt“Échec” (from Skelepht”, Frostscald Records 2012)

Michele “Ordog” Finelli

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